Con un traguardo storico per la scienza del clima e l’innovazione spaziale, il Regno Unito e la Francia hanno lanciato MicroCarb, il primo satellite europeo dedicato esclusivamente al monitoraggio delle emissioni di CO₂.
Il satellite, grazie a un razzo Vega-C partito da Kourou, nella Guyana francese, è ora in orbita a 650 km sopra la Terra. Sostenuto da un investimento di 15 milioni di sterline da parte dell’Agenzia spaziale del Regno Unito, questa missione segna un passo avanti nella raccolta di dati climatici globali.
Sviluppato congiuntamente dal Regno Unito e dall’agenzia spaziale francese CNES, MicroCarb si inserisce nella costellazione virtuale internazionale dei gas serra, una rete globale di satelliti che lavorano in sinergia per monitorare la composizione atmosferica del pianeta.
Il dottor Paul Bate, amministratore delegato dell’Agenzia spaziale britannica, ha dichiarato:
“Satelliti come MicroCarb sono i nostri occhi nel cielo. Oltre la metà dei dati critici che utilizziamo per comprendere il cambiamento climatico proviene dallo spazio. Il successo del lancio è un passo cruciale nella capacità di monitorare emissioni e assorbimento del carbonio con una precisione senza precedenti, dalle città alle foreste e agli oceani”.
Sostenuto da investimenti congiunti e da competenze franco-britanniche, il progetto è un esempio concreto di cooperazione internazionale per il clima.
Tecnologia ad alta risoluzione contro le emissioni urbane
Ciò che rende MicroCarb rivoluzionario è la sua capacità di tracciare le emissioni urbane di CO2 con risoluzione elevata. Poiché le città sono responsabili di oltre il 70% della CO₂ globale, questa funzione è cruciale per identificare l’inquinamento localizzato e misurare i progressi verso l’obiettivo zero emissioni nette.
La tecnologia di scansione urbana del satellite fornirà dati fondamentali per le politiche climatiche, gli inventari del carbonio nazionali e il monitoraggio degli impegni previsti dall’Accordo di Parigi.
Focus anche su oceani e foreste
Oltre alle città, MicroCarb fornirà informazioni sui pozzi naturali di carbonio, come foreste e oceani, grazie alla misurazione della fluorescenza indotta dal sole: un debole bagliore emesso dalle piante durante la fotosintesi.
Questa innovazione permetterà di differenziare tra CO2 naturale e CO2 antropogenica, migliorando i modelli climatici globali e supportando lo sviluppo di strategie di cattura e stoccaggio del carbonio.
Un progetto europeo con radici profonde
Il progetto MicroCarb nasce da un accordo bilaterale siglato nel 2014 tra Regno Unito e Francia, rinnovato nel 2021 per rafforzare la collaborazione in tecnologie spaziali e climatiche.
Il satellite rappresenta un segnale forte dell’impegno europeo nella lotta al riscaldamento globale e testimonia la volontà di potenziare strumenti scientifici per monitoraggi trasparenti e verificabili delle emissioni.
Un nuovo capitolo per la scienza del clima
Con il mondo impegnato a limitare il riscaldamento a 1,5°C, MicroCarb arriva al momento giusto. I primi dati operativi sono attesi entro un anno e contribuiranno a definire valutazioni climatiche globali e a ispirare le future missioni di osservazione della Terra.
Con MicroCarb in orbita, si apre l’era del monitoraggio globale della CO2 ad alta risoluzione, offrendo speranza, responsabilità e strumenti scientifici concreti per affrontare la sfida del cambiamento climatico.